Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2016
Bene e male Buddismo e Società n.158 - maggio giugno 2013 Principi fondamentali Non dualità di bene e male di Manuela Vigorita Che cos'è il bene? E cos'è il male? Forse, cercando dentro dentro, dove le parole sembrano quasi inutili perché non bastano a spiegare, ognuno di noi lo sa. Poi, però, c'è la vita di tutti i giorni, quella vera e concreta in cui ogni attimo decide del futuro, e tutto è talmente troppo e tutto mischiato - sentimenti, ricordi, desideri, pensieri, aspettative. Ci sono gli altri e ci sono io, questo piccolo io che fatica così tanto a capire qual è la giusta direzione, e come comportarsi e come fare per fare bene. E parliamo della vita tutta, parliamo di qualcosa che riguarda ogni aspetto della nostra fede. «La pratica del Buddismo, in fondo, - scrive Daisaku Ikeda in La saggezza del Sutra del Loto - è una lotta senza fine, una eterna lotta fra il bene e il male, l'oscurità e l'Illuminazione, la felicità...
Contributo per la riunione di discussione Gruppo Galliano In una lettera inviata ad Abutsu-bo, uno dei suoi fedeli discepoli che si trovava sull'isola di Sado, il Daishonin scrive: «Potresti pensare di aver fatto offerte alla Torre preziosa del Tathagata Molti Tesori ma non è così. Le hai offerte a te stesso» (La Torre preziosa, RSND, 1, 264).  Una fede che onora e riverisce il Gohonzon valorizza la Torre preziosa della nostra vita. Quando recitiamo Daimoku davanti al Gohonzon, tutti i Budda e i bodhisattva dell'intero universo ci sostengono e ci proteggono. Ma se offendiamo il Gohonzon non avremo tale sostegno e protezione.  Per questa ragione il nostro atteggiamento e la nostra determinazione sono veramente importanti e hanno un'influenza penetrante e di vasta portata.  Per esempio, a volte capita di fare Gongyo forzatamente o di non aver voglia di prendere parte alle attività della SGI. Questa condizione mentale si rifletterà nell'universo, come sulla sup...
Lo studio del mese di novembre Le persecuzioni che colpiscono il santo / 1 Il Buddismo del sole / Lezione di Daisaku Ikeda sugli scritti di Nichiren Daishonin IL BUDDISMO DELLA GENTE: VERSO L'EPOCA DI UNA RELIGIONE UMANISTICA Il 2 ottobre 1960 partii dall'aeroporto Haneda di Tokyo per il mio primo viaggio mirato a incoraggiare i membri che vivevano fuori dal Giappone. Avevo deciso di partire il secondo giorno del mese perché il mio maestro, Josei Toda, era morto il 2 aprile 1958. Portai con me una sua fotografia, che tenevo nella tasca interna della giacca. Da quel primo passo per la realizzazione di kosen-rufu mondiale, negli Stati Uniti, sono passati cinquantacinque anni. Il mio viaggio per kosen-rufu è stata una lotta che ho condiviso con il mio maestro, con il quale ho dialogato costantemente nel mio cuore. Poco prima di morire Toda mi disse di aver fatto un sogno nel quale visitava il Messico. «Tutti stavano aspettando - raccontò -...
LA NON DUALITÀ DI MAESTRO E DISCEPOLO In qualsiasi campo, una persona che aiuta un’altra a crescere e a evolversi può essere considerata un maestro. Nel Buddismo, che si occupa della felicità e dello sviluppo dell’essere umano, la relazione maestro­discepolo è essenziale. Il fondamento di questa relazione si trova nell’impegno condiviso a collaborare per la felicità delle persone, allo scopo di liberarle dalla sofferenza. Il Sutra del Loto, la scrittura su cui si basa il Buddismo di Nichiren Daishonin, contiene una vivida descrizione allegorica del momento in cui i discepoli del Budda si assumono quest’impegno. Il sutra descrive come, mentre il Budda Shakyamuni sta predicando, la terra si apra e da essa emerga una moltitudine di splendidi bodhisattva (individui che hanno scelto l’agire compassionevole a fondamento del loro essere). Questi cosiddetti “Bodhisattva della Terra” sono fermamente risoluti a mantenere vivi gli insegnamen...