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Visualizzazione dei post da maggio, 2017
Lo studio del mese di maggio Le cinque guide eterne della Soka Gakkai - parte quarta Il Buddismo del sole / Lezioni di Daisaku Ikeda sugli scritti di Nichiren Daishonin "Fede per godere di buona salute e longevità": lo splendore indistruttibile dei tesori del cuore Pubblicato sul mensile Daibyakurenge di aprile 2016 Il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, usava spesso l'espressione "noi giovani" includendo anche se stesso. A 57 anni incontrò il Buddismo di Nichiren Daishonin e due anni dopo fondò la Soka Kyoiku Gakkai (Società educativa per la creazione di valore), l'antesignana della Soka Gakkai. Era sempre in prima linea nel far conoscere il Buddismo agli altri e si dedicava alla felicità delle persone. Morì in carcere a 73 anni per essersi opposto ai dettami delle autorità militariste giapponesi in tempo di guerra. Noi, i suoi discepoli attuali, dovremmo essere ispirati dal suo modo di vivere a rinnovare la d...
Forti, potenti... schiavi di Maria Lucia De Luca Il potere è un meccanismo perverso di cui è vittima non solo chi subisce, ma anche chi impone. Rappresentato con la figura del Demone del sesto cielo, che prova piacere nello sfruttare gli altri, si alimenta con il disprezzo, la chiusura, la paura  Il potere è un modo di pensare il mondo. È una logica, un meccanismo in base al quale c’è chi comanda e chi subisce, chi vince e chi perde, chi è forte e chi è debole. Potere è fare questa guerra. E tutte le altre. Potere è non far nulla per evitarla. Ma potere è anche sentirsi impotenti, non dare “potenza” alla propria vita, alla propria autodeterminazione. Potere è giudicare se stessi o gli altri secondo dei modelli. Potere è chiedere a tua figlia: «Che voti hai preso oggi a scuola? Sei stata la più brava?». Potere è il motto di Hobbes: homo homini lupus. Potere è fregare l’automobilista accanto e passare per primo. Potere è pulire la tovaglia nel giardino della signora di sotto, ...
Ritratto di un demone di Gianna Mazzini  In cima a tutti c'è lui, il Re demone del sesto cielo, con i suoi dieci eserciti pronti ad accerchiarci. Ma osservando la nostra mente attraverso la preghiera troviamo la forza di scoprire la loro fragilità  Appare per far smettere di pregare, fiaccare lo stato vitale, indebolire la fede. «Quando incontra qualcuno che ha rivolto il suo cuore al bene, cerca di ostacolarlo» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 440; cfr. SND, 4, 108). Eppure la sua apparizione è proprio il segno della crescita. Se non stessimo attraversando profondi cambiamenti non ci sarebbe nessun motivo valido, per lui, di farsi vivo e sbarrarci la strada. Si chiama Demone del sesto cielo e, nella splendida allegoria del Buddismo, è rappresentato come un re molto potente che ha al suo seguito dieci eserciti. Si tratta di eserciti insoliti, perché i suoi soldati sono vestiti di desiderio, di tristezza, di fame e sete, di piacere, di sonno, di paura, di dubbio e rimpianto...
I tre ostacoli e i quattro demoni  Sono le influenze negative della vita e in particolare gli attacchi al progredire della pratica. La tradizione buddista ne ha classificati sette: tre ostacoli e quattro demoni (sansho shima, san: tre, sho: ostacoli; shi: quattro, ma: demoni, dal sanscrito mara, letteralmente "morte, assassino"). La differenza tra ostacoli e demoni in realtà è piuttosto tenue. Possiamo dire che gli ostacoli si manifestano nell'ambiente come effetto delle cause da noi poste in passato, mentre i demoni designano le funzioni distruttive che fanno parte della vita in genere, che emergono in particolare quando ricerchiamo l'Illuminazione.  I tre ostacoli  Si potrebbe dire che emergano dai "punti deboli" delle persone. 1. Ostacolo dei desideri e delle illusioni (bonno-sho) che derivano dai tre veleni di avidità, collera e stupidità. Di questa categoria fanno parte per esempio la superbia e il dubbio. 2. Ostacolo del karma (go-sho), che si...