DIVISIONE DONNE:
Per le riunioni delle donne
CONDIVIDERE ESPERIENZE ISPIRANDOCI ALLA SAGGEZZA DEL SUTRA DEL LOTO
Nella Soka Gakkai febbraio è il mese dello shakubuku. E proprio questo mese approfondiamo il capitolo La gioia di trasmettere la Legge mistica, che parla dei benefici che si ottengono incoraggiando gli altri a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin. Che bella occasione! Il presidente Ikeda scrive: «Propagare non significa semplicemente spiegare la dottrina, ma trasmettere la convinzione, l'entusiasmo e la gioia della fede. Solo così è possibile toccare il cuore della gente. «La gioia è qualcosa che si condivide con gli altri: chi si preoccupa solo della propria felicità è un egoista; chi dice di preoccuparsi solo della felicità altrui è un ipocrita. La vera felicità consiste nel diventare felici insieme agli altri. Toda diceva: "Essere felici da soli non sarebbe difficile. Ma la base della fede è aiutare gli altri a diventare felici"» (Saggezza, 26‐30). Sfidiamoci nel mettere in pratica le parole di sensei e condividiamo con gioia le nostre esperienze!
La gioia di trasmettere la Legge mistica
La saggezza del Sutra del Loto, volume 3 capitolo XVIII: I benefici di chi risponde con gioia (brani consigliati da pag. 36 a pag. 42)
Quando affrontiamo le difficoltà, recitiamo Daimoku per risolvere i nostri problemi. Quando siamo tristi, portiamo la nostra tristezza davanti al Gohonzon. Quando siamo felici recitiamo con profondo senso di apprezzamento. Continuando ad avanzare in questo modo, guardiamo ai nostri problemi da uno stato vitale elevato. Quando preghiamo con forza è come se osservassimo l'intero universo. Così facendo possiamo guardare le nostre stesse sofferenze con distacco. "Rispondere con gioia" non significa non avere preoccupazioni o sofferenze. È grazie alle sofferenze che recitiamo Daimoku e acquistiamo grande energia vitale. La gioia esiste perché c'è la sofferenza. È impossibile provare solo felicità nella vita. (pag. 36) Nessuna gioia supera quella di propagare la Legge mistica, di vedere gli altri diventare felici grazie ai nostri sforzi di dialogare con loro. Inoltre, quando ci rallegriamo dell'altrui felicità, la nostra vita diventa sempre più pura. Shakyamuni afferma che se invitiamo qualcuno a una spiegazione del Sutra del Loto, o facciamo posto a un ospite in un luogo di riunione, noi otteniamo benefici indipendentemente dal fatto che quella persona decida di praticare o no. Una volta Toda, a proposito delle persone che non si decidono a praticare nonostante molti abbiano già parlato con loro, disse: «Queste persone hanno dato occasione a tantissimi membri di ricevere immensi benefici».
[...] Il beneficio dipende dall'aver permesso ad altri di udire la mistica Legge. Quando ce ne rendiamo conto, proviamo una gioia ancora maggiore. Le persone che portano avanti la propagazione meritano le lodi più calorose. Sono i nobili emissari del Budda. Quando la nostra fede è forte e amiamo il Gohonzon, amiamo recitare Daimoku e le attività della Gakkai, la nostra vita straripa dei benefici di chi "risponde con gioia". (pag. 42)
CONDIVIDERE ESPERIENZE ISPIRANDOCI ALLA SAGGEZZA DEL SUTRA DEL LOTO
Nella Soka Gakkai febbraio è il mese dello shakubuku. E proprio questo mese approfondiamo il capitolo La gioia di trasmettere la Legge mistica, che parla dei benefici che si ottengono incoraggiando gli altri a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin. Che bella occasione! Il presidente Ikeda scrive: «Propagare non significa semplicemente spiegare la dottrina, ma trasmettere la convinzione, l'entusiasmo e la gioia della fede. Solo così è possibile toccare il cuore della gente. «La gioia è qualcosa che si condivide con gli altri: chi si preoccupa solo della propria felicità è un egoista; chi dice di preoccuparsi solo della felicità altrui è un ipocrita. La vera felicità consiste nel diventare felici insieme agli altri. Toda diceva: "Essere felici da soli non sarebbe difficile. Ma la base della fede è aiutare gli altri a diventare felici"» (Saggezza, 26‐30). Sfidiamoci nel mettere in pratica le parole di sensei e condividiamo con gioia le nostre esperienze!
La gioia di trasmettere la Legge mistica
La saggezza del Sutra del Loto, volume 3 capitolo XVIII: I benefici di chi risponde con gioia (brani consigliati da pag. 36 a pag. 42)
Quando affrontiamo le difficoltà, recitiamo Daimoku per risolvere i nostri problemi. Quando siamo tristi, portiamo la nostra tristezza davanti al Gohonzon. Quando siamo felici recitiamo con profondo senso di apprezzamento. Continuando ad avanzare in questo modo, guardiamo ai nostri problemi da uno stato vitale elevato. Quando preghiamo con forza è come se osservassimo l'intero universo. Così facendo possiamo guardare le nostre stesse sofferenze con distacco. "Rispondere con gioia" non significa non avere preoccupazioni o sofferenze. È grazie alle sofferenze che recitiamo Daimoku e acquistiamo grande energia vitale. La gioia esiste perché c'è la sofferenza. È impossibile provare solo felicità nella vita. (pag. 36) Nessuna gioia supera quella di propagare la Legge mistica, di vedere gli altri diventare felici grazie ai nostri sforzi di dialogare con loro. Inoltre, quando ci rallegriamo dell'altrui felicità, la nostra vita diventa sempre più pura. Shakyamuni afferma che se invitiamo qualcuno a una spiegazione del Sutra del Loto, o facciamo posto a un ospite in un luogo di riunione, noi otteniamo benefici indipendentemente dal fatto che quella persona decida di praticare o no. Una volta Toda, a proposito delle persone che non si decidono a praticare nonostante molti abbiano già parlato con loro, disse: «Queste persone hanno dato occasione a tantissimi membri di ricevere immensi benefici».
[...] Il beneficio dipende dall'aver permesso ad altri di udire la mistica Legge. Quando ce ne rendiamo conto, proviamo una gioia ancora maggiore. Le persone che portano avanti la propagazione meritano le lodi più calorose. Sono i nobili emissari del Budda. Quando la nostra fede è forte e amiamo il Gohonzon, amiamo recitare Daimoku e le attività della Gakkai, la nostra vita straripa dei benefici di chi "risponde con gioia". (pag. 42)
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